
Con un organico di circa 30 elementi provenienti da tutta la regione, questa fanfara è unica nel suo genere anche per la presenza delle “gigogin”
Nella giornata di domenica 19 maggio, la città dei Sassi si è popolata di piume nere al vento che hanno saputo scaldare gli animi del folto pubblico accorso nei 2.500 mt di percorso.
Come ogni anno, il raduno nazionale bersaglieri rappresenta anche l’occasione per fare rete con il territorio della regione che ospita la manifestazione e creare sinergie che talvolta innescano gemellaggi e collaborazioni. Così fanfare, simpatizzanti e accompagnatori sono stati ospitati dai diversi paesi del territorio lucano, e la Fanfara regionale umbra ha goduto della generosa ospitalità del Comune di Calvello (PZ).
“Il raduno nazionale è un appuntamento immancabile per la Fanfara Regionale Umbra, – commenta il Presidente della fanfara, Gian Carlo Canonico – che si impegna tutto l’anno con dedizione per portare alto il nome della nostra regione in questo atteso evento. Ringrazio i bersaglieri dell’Umbria che ci hanno accompagnato e i nostri rappresentanti Anb, oltre al Comune di Magione che ci dimostra sempre la propria vicinanza; ma il grazie più grande va certamente a tutto il gruppo, bersaglieri, gigogin, capofanfara, maestro, per la passione messa in ogni nota e in ogni passo di corsa. Il prossimo anno ci aspetta Roma 2020, il raduno che celebrerà il centocinquantesimo anniversario della Breccia di Porta Pia: noi siamo già pronti”.
Commenta per primo