Il gas sarebbe entrato per errore. Questo errore avrebbe riempito di monossido di carbonio le bombole che hanno ucciso Fabio Giaimo, Enrico Cioli e Gianluca Trevani, nell’immersione del 10 agosto al largo della isole Formiche. Risulterebbe dalle prove disposte dalla procura di Grosseto ed effettuate a Vicenza.
Davanti ai consulenti dei due indagati Andrea Montrone e Maurizio Agnaletti rispettivamente il titolare del diving che ha fornito l’attrezzatura e il sub che lo ha aiutato nelle operazioni di ricarica, sono state caricate due bombole: una in modo corretto e in sicurezza, l’altra in maniera scorretta, con il bocchettone posizionato accanto al motore a scoppio del compressore.
Caricando in modo non corretto dai successivi esami dell’aria svolti alla Siad di Bergamo sarebbe risultato che in una bombola è entrata una quantità considerevole di monossido di carbonio.
Gli esperti hanno simulato un errore da parte di chi caricò le bombole. E da quanto emerge, pare che nelle bombole sia stato riscontrato un quantitativo elevato di monossido. La stessa quantità trovata nella bombole utilizzate dal medico Fabio Giaimo da Trevani e Cioli. Sarebbe stato quindi l’errore di ricarica a causare i tre decessi, ma sarà il resto dell’inchiesta a chiudere eventualmente il cerchio.
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