Teatro La Vetreria, Fallo! Un omaggio a Lenny Bruce

Teatro La Vetreria, Fallo! Un omaggio a Lenny Bruce

Teatro La Vetreria, Fallo! Un omaggio a Lenny Bruce
Un grande comico ed autore statunitense, omaggio a Castiglione del Lago

Con questo spettacolo, che andrà in scena presso il teatro La Vetreria di Castiglione del Lago sabato 20 febbraio ore 21.15 e domenica 21 Febbraio ore 17, si intende omaggiare un grande comico ed autore statunitense.  Durante la sua carriera mise in scena spettacoli controversi e per questo venne arrestato molte volte con l’accusa di atti osceni durante le sue performance. Bruce è il simbolo della libertà di parola.

Se ci si sente persone che vanno al di là dell’apparenza, se vogliamo non solo assistere ad uno spettacolo ma viverlo, esserne parte, ecco, questa è l’occasione giusta. Lo spettacolo di Alessio Martinoli affronta tematiche tabù per e con il pubblico. Il risultato sarà esilarante…garantito!

Lenny Bruce

Leonard Alfred Schneider nacque a Mineola, sull’isola di Long Island (nello stato di New York), il 13 ottobre del 1925 da una famiglia ebraica, figlio di Myron “Mickey” Schneider, un podologo statunitense, nato nel Regno Unito, e di Sally Marr (nata Sadie Kitchenberg), una ballerina ed attrice statunitense originaria del Queens (New York), la quale esercitò una ragguardevole influenza sulla sua futura carriera cabarettistica. Lenny trascorse una gioventù molto caotica, dato il divorzio dei suoi genitori quando lui non aveva che cinque anni, cosa che lo costrinse a cambiare spesso residenza, trasferendosi presso vari parenti durante tutto il decennio seguente.

Dopo aver trascorso diverso tempo a lavorare in una fattoria, si arruolò nella marina americana nel 1942, all’età di 16 anni, con la quale combatté, durante la seconda guerra mondiale, a bordo dell’incrociatore USS Brooklyn in Nordafrica ed in Sicilia, a Palermo, nel 1943 e ad Anzio, in provincia di Roma, nel 1944.

Nel maggio del 1945, a causa di una sua esibizione comica en travesti fatta per i commilitoni, si attirò le ire del suo ufficiale di comando. Approfittando di ciò, riuscì a convincere l’ufficiale medico di provare pulsioni omosessuali[1], in modo tale da ricevere la radiazione dal servizio che, difatti, riceverà “con disonore” nel luglio dello stesso anno. Non avendo comunque infranto alcun regolamento del codice, riuscì poi a far modificare la dicitura in “sotto onorabili condizioni … per ragioni d’inadeguatezza al servizio navale”[2]. Ritornato negli Stati Uniti, si stabilì per un breve periodo ad Arcadia, in California, presso la casa del padre, prima di trasferirsi a New York con l’obiettivo di diventare un comico.

Cominciò ben presto ad esibirsi, con lo pseudonimo di “Lenny Marsalle”, presso alcuni locali notturni della città, intrattenendo il pubblico negli intervalli dei numeri delle ballerine. Nel 1947, cambiò legalmente nome in “Lenny Bruce” ed ottene, grazie all’intercessione della madre, l’opportunità di esibirsi al Victory Club di Brooklyn per un compenso di 12 dollari l’ora. In seguito riuscì, sempre grazie alla madre (che in quell’occasione si presentò con il nome di “Sally Bruce”), a prendere parte ad un episodio del programma radiofonico Arthur Godfrey’s Talent Scouts, dove propose imitazioni di stelle del cinema americano dell’epoca, quali Humphrey Bogart, James Cagney ed Edward G. Robinson[3].

Nel 1951 conobbe e sposò Honey Harlow, una spogliarellista originaria di Baltimora (nel Maryland). La sua ferrea decisione di porre fine alla carriera della moglie[4], lo portò a dover elaborare un piano che gli consentisse di rimediare il maggior quantitativo di denaro possibile. Si spacciò dunque per un prete, rappresentante della Brother Mathias Foundation, un’organizzazione caritatevole (legalmente istituita dallo stesso Bruce a New York) impegnata nel raccogliere fondi per una colonia di lebbrosi nell’allora Guinea inglese.

Venne, alla fine, tratto in arresto dalla polizia di Miami (in Florida), dove si trovava al momento della sua “opera caritatevole”, con l’accusa di essersi finto un prelato. Siccome l’organizzazione a cui faceva capo era esistente (così come lo era la colonia a cui i soldi raccolti erano, almeno in teoria, destinati) ed il clero locale non si dimostrò in grado di identificarlo quale impostore, il suo operato fu considerato legale e, pertanto, le accuse a suo carico decaddero. Come riportò in seguito nel suo libro, “Come parlare sporco e influenzare la gente”, disse di essere riuscito ad accumulare ben 8.000 dollari in sole tre settimane, spedendone 2.500 alla colonia di lebbrosi e tenendosi tutto il resto per sé.

Teatro La Vetreria

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